Comitato Nazionale IdeaScuola

Comunicati stampa

Comunicato stampa del 18 ottobre 2021

Lettera aperta alle Istituzioni Italiane

Sicurezza COVID-19 nelle scuole:
un diritto per gli studenti, un dovere per le autorità sanitarie

Genitori, docenti, esponenti del mondo accademico, medico e scientifico italiano trasmettono il documento scientifico allegato, quale Lettera Aperta alle Istituzioni, per evidenziare le proprie preoccupazioni in merito alle misure di mitigazione del rischio contagio da Covid-19 nelle aule scolastiche, ritenute insufficienti a fronte della prevalenza della variante Delta nel territorio nazionale e propongono un approccio alla soluzione del problema proiettato al miglioramento della fruizione degli edifici scolastici a lungo termine e con una visione post-emergenziale. 

Alla luce di studi ed evidenze internazionali sull’andamento epidemiologico Covid-19 in età pediatrica in seguito alla riapertura delle scuole, sull’impatto dell’infezione sulla salute dei bambini e sugli effetti della longcovid, viste le annose carenze strutturali delle scuole italiane, riteniamo gli attuali protocolli di sicurezza incompleti perché presentano un limitato riferimento al contagio via aerosol, deroghe al distanziamento e inadeguate indicazioni sulla qualità dell’aria dell’ambiente scolastico (ventilazione, tempi di esposizione, mitigazione di attività respiratorie molto emissive, sovrannumerosità delle classi, …) misure fondamentali per il contrasto al contagio di infezioni per vie aeree qual è quello del Covid 19, come finalmente certificato dall’ OMS, dall’ECDC ed dall’Istituto Superiore di Sanità (Rapporto ISS COVID19 n.12 maggio 2021).

La drammatica situazione attuale dei contagi nel Regno Unito conferma le nostre preoccupazioni sulle riduzioni di quarantene o  su altre forme di deroga che diminuirebbero ulteriormente il livello di sicurezza nelle aule, a maggior ragione per gli alunni minori di anni 12 che ancora non hanno accesso alla vaccinazione. Ricordiamo che la Società Italiana Pediatria (SIP) stima che 1 bambino su 10 in Italia è fragile (in media, 2 per classe) e dunque presenta un rischio più elevato di complicanze in caso di contagio.

La sicurezza nelle classi scolastiche, sia in occasione dell’evento pandemico attuale, sia in prospettiva futura, per la salute e la prevenzione di ogni altra patologia, deve passare per una preliminare valutazione integrata  del rischio fatta su base medica, ingegneristica ed epidemiologica, alla luce degli studi che mettono in correlazione la qualità dell’aria con il maggiore o minore rischio di contagio SARS-CoV-2, e deve puntare a sviluppare nel personale scolastico, negli studenti e nelle studentesse e nelle famiglie una corretta informazione sulle modalità e sui rischi reali di contagio nelle classi scolastiche e all’adozione di opportune azioni di mitigazione orientate a mitigare l’emissione dell’aerosol da parte di eventuali soggetti infetti, tra queste:

  • migliorare la ventilazione (con sistemi di ventilazione meccanica controllata, sensori di CO2 per il controllo dell’aerazione ottenibile dall’apertura di porte e finestre) e la filtrazione dell’aria (con sistemi di purificazione) e la qualità dell’aria in ordine al raffrescamento e al riscaldamento, con provvedimenti di riqualificazione energetica degli involucri edilizi scolastici
  • prevedere linee guida chiare in merito alla gestione del rapporto riscaldamento-umidità dell’aria, che andrebbe monitorata e gestita attraverso appositi umidificatori
  • continuare a utilizzare dispositivi di protezione individuale quali mascherine chirurgiche o meglio filtri facciali (FFP2 o N95)
  • assicurare testing periodici a tutta la popolazione scolastica (con cadenza minima bisettimanale per i non-vaccinati), accompagnati da tracing efficace
  • rendere accessibili i dati dei contagi scolastici aggiornati costantemente, completi e pubblici (open data) per condurre analisi indipendenti.

Un sistema proattivo che si occupa della qualità dell’aria ha ripercussioni positive a lungo termine, non solo sul contrasto alla diffusione dei patogeni trasmessi per via aerea, ben presenti da sempre negli ambienti scolastici, ma anche sul miglioramento delle capacità cognitive degli studenti e del ben-essere di tutti coloro che studiano e lavorano negli ambienti scolastici.

Accanto alle esigenze pre-pandemiche della scuola italiana di incrementare gli investimenti nel recupero edilizio, nella riqualificazione energetica e nel miglioramento sismico del patrimonio immobiliare strumentale scolastico, bisogna occuparsi delle non più trascurabili condizioni di salubrità e di benessere dei luoghi dell’apprendimento, secondo i principi degli Healthy Building. 

Perfettamente in linea con l’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile e con i protocolli sul clima firmati dall’Europa, affinché non si riducano in sterili “bla bla bla”, ciò dovrebbe avvenire entro gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR) e dal Piano Nazionale degli Investimenti Complementari (PNC), che oltre a contemplare investimenti relativi a edifici scolastici esistenti e a nuovi immobili da realizzare, puntano sia sulla riqualificazione dell’edilizia nuova ed esistente in chiave di sostenibilità energetica sia sulla riqualificazione digitale, attraverso la cablatura di rete delle scuole.

L’attuale pandemia di SARSCovid2 ci impone molti cambiamenti a breve e lungo termine, che sono a un tempo culturali, sociali ed economici. Abbiamo l’occasione di migliorare non solo le condizioni di apprendimento ma anche quelle delle relazioni tra le persone, finalmente fondate su obiettivi di ben-essere, facendone un indicatore importante per la crescita di un Paese, a partire dai luoghi in cui si educa e si cresce.

Dal tempo della Londra vittoriana, grazie al lavoro di John Snow che evidenziò la trasmissione del colera con l’acqua, abbiamo ingegneristicamente messo in sicurezza l’acqua che utilizziamo nei nostri edifici, controllando il rischio di infezioni. Abbiamo acquisito il concetto di “acqua pulita” come uno dei diritti ineludibili per la salute, adesso tocca al diritto all’aria pulita, non meno importante del diritto all’acqua pulita. Nel 2008 la Corte di Giustizia Europea ha stabilito un “diritto all’aria pulita” esigibile per via giudiziaria, con riferimento all’inquinamento. Dal 2020, la pandemia ci ha messo davanti in modo chiaro come tale inquinamento comprenda anche elementi patogeni presenti nell’aria.  

Siamo consapevoli dell’importanza di tenere aperte le scuole e della complessità della gestione del problema, e fin da subito ci siamo adoperati in tal senso, ribadendo che avere un “paese aperto” con una “scuola aperta” passa dal dovere delle autorità di garantire il rischio minimo in ogni luogo pubblico e il benessere psico fisico attraverso le chiare azioni che abbiamo descritto. 

Non esiste competizione ma concorso di diritti, non c’è istruzione e non c’è lavoro senza salute, come indica tutta la nostra legislazione, auspichiamo quindi un attento ascolto delle Istituzioni al fine proprio di garantire i costituzionali diritti alla salute e all’istruzione.

                      Roma, 18/10/2021



Comunicato stampa del 18 maggio

Comunicato Stampa 17 Maggio 21

Il Comitato Nazionale IdeaScuola, composto da genitori e docenti con il sostegno di esponenti del mondo accademico e medico, chiede formalmente al Governo e ai Ministeri di competenza urgenti chiarimenti circa quanto affermato nel verbale n. 10 del 21 aprile 2021 dal C.T.S. così come riportato dalla Nota n. 698 del 6 maggio 2021 del Ministero dell’Istruzione sull’uso ‘non consigliato’ delle mascherine FFP2 in classe e sulla reiterata validità dei protocolli di sicurezza stabiliti ad Agosto 2020.

Comunicato stampa del 14 maggio

Le scuole in presenza stanno portando i contagi nelle famiglie?

In questa fase epidemica continuiamo ad osservare una diminuzione dei casi nazionali che segue le recenti restrizioni e la zona rossa istituita durante le festività pasquali. All’interno di questo quadro, usando i dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità, abbiamo però potuto rilevare un andamento differenziato tra le varie fasce d’età che suscita preoccupazioni per il rapido crescere dell’eccesso di casi nella popolazione scolastica

Comunicato stampa del 31 marzo 2021

RIAPERTURA SCUOLE CON OLTRE IL 4.000% DI INCREMENTO CONTAGI IN FASCIA DI ETA’ SCOLASTICA

 E SENZA MODIFICHE AL PROTOCOLLO DI SICUREZZA?

Il Comitato Nazionale IdeaScuola, composto da genitori e docenti supportati da esponenti del mondo accademico e medico, chiede formalmente al Governo e alle Istituzioni tutte di essere chiari e confermare in maniera univoca gli investimenti promessi in ambito di sicurezza scolastica.

Ci lascia oltremodo interdetti la decisione che verrà presa nella giornata odierna, e di cui sono trapelate le prime notizie sulla stampa, di voler imporre la riapertura delle scuole del primo ciclo fino alla 1 media anche in zona rossa, fino alla 3 media in zona arancione, andando contro tutte le evidenze di incremento dei contagi proprio nella popolazione in età scolastica; addirittura privando i Presidenti di Regione della discrezionalità di poter distinguere e adottare tra i territori le misure più adeguate.

E tutto questo senza che ci sia stata praticamente nessuna modifica del protocollo di sicurezza: a partire dal 7 aprile le famiglie si troveranno quindi costrette a scegliere tra rischio salute e perdita di giorni di scuola.

Non rileviamo infatti l’attuazione di nuove misure di sicurezza anche in ottemperanza alle nuove indicazioni ISS-Inail (Rapporto ISS Covid-19 n.4_2021) in merito al distanziamento, indicazioni che prevedono l’incremento a 2 metri nelle occasioni in cui non è possibile mantenere le mascherine, come in occasione di consumo di cibo e bevande, in risposta alla maggiore contagiosità della cosidetta “variante inglese”.

Il protocollo invece di fatto è stato aggiornato per la ripresa dei concorsi scolastici: “Le nuove regole prevedono lo svolgimento su base regionale e provinciale, evitando lo spostamento dei candidati da una regione all’altra. Richiesto per l’accesso l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima e l’obbligo di indossare mascherine Ffp2.  All’interno della sede concorsuale ogni candidato avrà a disposizione 4,5 metri quadri e tra ognuno dovrà esserci una distanza di 2,25 metri”. (https://www.orizzontescuola.it/concorsi-pubblici-2021-si-sbloccano-125mila-posti-da-assegnare-per-la-scuola-oltre-60mila/)

I numeri d’altra parte sono chiari, non serve una complessa analisi statistica per affermare che:

  1. L’incremento medio dei contagi come da report ISS al 1 settembre 2020 e al 24 marzo 2021 per la fascia 0-9  (4.680% ) e 10-9 (4.038%) anni è
    1. > 10 volte superiore all’incremento medio delle fasce di età più a rischio (over 70)
  • > 3-4 volte superiore all’incremento medio del resto della popolazione
  • L’incremento % della media mensile contagi della prima parte dell’anno scolastico (report ISS 1 /09 -29/12) verso la seconda parte dell’anno (report 29/12 – 24/03) è del +52% nella fascia di età 0-9 anni (+15% 10-19 anni); mentre resta sostanzialmente stabile nel resto della popolazione, a conferma della maggiore contagiosità della cosidetta “variante inglese” anche tra i più piccoli, che di fatto hanno sempre frequentato in presenza.

Da evidenziare, sia per i punti 1 che 2, che i numeri dei contagi nella popolazione in età scolastica sono oltremodo sottostimati come evidenziato dallo stesso ISS  (Rapporto ISS Covid-19 n 63/2020).

  • Anche i dati dei contagi tra i docenti – come riportato dal Miur – evidenziano una notevole maggiore incidenza dei contagi in rapporto alla media della popolazione in età lavorativa. A questo la vaccinazione degli insegnanti ad oggi può porre un rimedio solo parziale, sia perchè in molte regioni la campagna vaccinale è ancora in corso, sia perchè l’inoculazione di una sola dose di vaccino ha una copertura limitata, che sarà completata con la seconda dose tra maggio e fine giugno. In particolare si evidenzia che l’incidenza è più che doppia tra i docenti del primo ciclo.

Inoltre nel secondo ciclo si vede un rallentamento dei contagi che potrebbe essere dovuto proprio in corrispondenza al passaggio alla DaD.

  • Le evidenze a livello internazionale mostrano un rientro in classe con protocolli ben più rigidi (tracciamento bisettimanale, UK ; soglia rischio 50 casi su 100.000 abitanti o 100 casi su 100.000 abitanti risp.Germania e USA).

Il Comitato Nazionale IdeaScuola, raccogliendo le istanze di decine di migliaia di famiglie e docenti, esprime la propria forte perplessità in merito alle decisioni di riapertura delle scuole di fronte a queste evidenze numeriche.

Crediamo che la salute dei bambini e ragazzi in primis, ma anche delle famiglie e della comunità tutta, debba essere tutelata prima di ogni altra cosa.

Il Comitato IdeaScuola ha già inviato le proprie proposte di intervento per una scuola in presenza ma in sicurezza1:

–  Fornitura e obbligo di utilizzo di DPI adeguati (FFP2)

–  Riduzione del numero di alunni per aula e conseguente aumento del distanziamento in risposta alla maggiore contagiosità  della cosidetta “variante inglese”

–  Screening bi-settimanale e presìdi sanitari scolastici

–  Tracciamento tempestivo, database nazionale completo pubblico

–  Installazione di sistemi di sanificazione d’aria e sensori Co2

– Priorità vaccinale per le famiglie di alunni, docenti e personale ATA.

In considerazione delle evidenze scientifiche e fattuali sopra riportate è necessario non cedere alla logica irrazionale di aprire in queste condizioni senza una preventiva e sostanziale modifica del protocollo di sicurezza; non è negando la necessità di cautela che affermiamo il diritto all’istruzione.

Rinnoviamo quindi il nostro appello a rivedere la posizione di riapertura delle scuole dopo le festività Pasquali, così come prospettata, ed auspichiamo un preventivo intervento urgente in ambito di sicurezza scolastica, mettendo in campo azioni ed investimenti che la vita dei nostri figli, dei nostri alunni merita.

Roma, 31 Marzo 2021                                                                                                     Comitato Nazionale IdeaScuola                                                                                                                                     info.ideascuola@gmail.com

 

Noi, genitori e docenti del Comitato Nazionale IdeaScuola in collaborazione con esponenti del mondo accademico, assistiamo da tempo attoniti ad un dibattito ideologico sulla scuola italiana che non si è tradotto ancora in azioni concrete per garantire, con giusto senso di responsabilità, il bene delle nuove generazioni: i fondamentali diritti all’istruzione e alla salute loro e dei propri familiari.

Il Comitato Nazionale IdeaScuola nasce proprio dall’esigenza di dare un contributo fattivo per creare sin da subito un ambiente scolastico veramente moderno e sicuro, aperto all’innovazione didattica e tecnologica, all’inclusione reale e alla collaborazione di tutti coloro che la scuola la vivono: alunni, famiglie, personale scolastico e istituzioni, alla trasparenza  all’integrazione e allo sviluppo delle reti afferenti al sistema istruzione.  Il Comitato si pone il fine di contrastare, nell’immediato, gli impatti dell’epidemia di Covid-19 in corso, perseguendo le condizioni ottimali per la tutela della salute di tutte le componenti della Scuola Italiana: studenti, famiglie, personale docente e non docente, utilizzando senza alcuna preclusione pregiudiziale ogni risorsa disponibile per garantire il contemporaneo rispetto dei diritti fondamentali alla salute e all’istruzione.

A tal proposito trasmette un’analisi sulla sicurezza scolastica, la cui stesura è avvenuta con la cortese collaborazione di: Cristiano Corsini, Professore di Pedagogia Sperimentale Università Roma Tre; Roberto De Vogli, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione UNIPD – Ricercatore onorario presso Dipartimento Epidemiologia e Salute Pubblica, University College London; Alessandro Ferretti, Ricercatore dip. Fisica Università degli Studi di Torino; Davide Tosi, ricercatore presso l’Università degli Studi dell’Insubria, Dipartimento di Scienze Teoriche ed Applicate (DiSTA).

Il documento consta di 7 pagine, corredate da grafici, e di una ricca bibliografia internazionale a supporto della necessità di una profonda revisione non più procrastinabile del protocollo di sicurezza previsto per l’ambiente scolastico.

In considerazione delle evidenze scientifiche e fattuali riportate nel documento è necessario non cedere alla logica irrazionale di tornare in aula in queste condizioni senza una preventiva e sostanziale modifica del protocollo di sicurezza;  non è negando la necessità di cautela che affermiamo il diritto all’istruzione.  

Non occorreva e non occorre scegliere tra salute e istruzione, perché senza la prima non c’è la seconda.

Si abbatta decisamente il contagio con misure restrittive adeguate per intensità e durata, si proceda a lavorare seriamente per accelerare la campagna vaccinale, si pianifichi l’uso delle abbondanti risorse destinate alla scuola per arrivare al più presto a mettere in sicurezza le aule: inserendo ufficialmente nelle disposizioni di sicurezza meccanismi di aerazione meccanica e di sanificazione dell’aria e procedendo alla loro installazione; redigendo un nuovo protocollo che preveda un piano di screening settimanale, disponibilità di DPI adeguati (FPP2) e l’applicazione delle nuove disposizioni INAIL-ISS in merito al distanziamento; istituendo un protocollo unico nazionale di gestione dei casi Covid scolastici che preveda tracciamento e comunicazioni tempestive asl-scuola-famiglia nonché creando un database nazionale completo e pubblico.

Si inizi a lavorare sin da oggi per istituire i presìdi sanitari scolastici, per diminuire il numero di alunni per classe, per mettere in sicurezza le scuole anche da un punto di vista infrastrutturale per la ripartenza di settembre.

Auspichiamo che si esca dal dualismo scuole aperte/in presenza-chiuse/in remoto e che si ridia più presto dignità al dibattito sulla scuola, parlando ed intervenendo immediatamente sulla sicurezza oggi per gettare le basi per la scuola di domani.

Comitato Nazionale IdeaScuola Roma, 26 marzo  2021

1 www.ideascuola.org/documenti-1/